sabato 18 aprile 2009

Giochi da ristorante: il tris


Quando si va al ristorante con dei bambini, specialmente d'inverno o in giornate piovose, non bisogna mai dimenticare di portare con sé fogli, penne e matite. La lunga permanenza al ristorante è per i bambini una tortura incomprensibile, e la richiesta che viene loro fatta di stare fermi e composti, per quanto comprensibile, è per loro innaturale.
Una penna e pochi fogli (o la tovaglia di carta, se si tratta di trattoria economica) sono tutto ciò di cui si ha bisogno per intrattenere i bambini per tutto il tempo necessario.
Un gioco adatto ai bambini di età scolare è il tris, o una delle sue varianti. Le regole del tris le conoscono tutti, mi limito quindi a segnalare la bella voce della solita wikipedia:

http://it.wikipedia.org/wiki/Tris_(gioco)

da cui è tratto il bell'esempio di partita qui sopra.

Nella vita di moltissime persone il tris è il primo esempio di teoria matematica di cui si acquisisce -spesso in tenera età- una conoscenza completa. Purtroppo, si tratta anche nella maggior parte dei casi dell'ultima teoria che viene studiata con entusiasmo e partecipazione.
Dopo svariate centinaia di partite, quasi tutti i bambini capiscono che due giocatori che giochino perfettamente conducono la partita in patta. Prima di arrivare a questa conclusione, i bambini hanno imparato a parare le mosse dell'avversario, a preparargli dei vicoli ciechi (situazioni in cui ogni contromossa è vana), a rischiare delle posizioni rischiose, ma promettenti.
La teoria del tris è accessibile perchè l'insieme delle possibili partite non solo è finito, ma è anche poco numeroso.
Oggi pomeriggio stavo cercando una maniera per meglio rendere il fatto che due giocatori che giochino perfettamente conducono la partita in patta. Non m'è venuta in mente nessuna formulazione che fosse al tempo stesso rigorosa e semplice (la teoria dei giochi si occupa anche di questi problemi).

Il Tris ha diverse varianti, che trovate anche nella pagina di wikipedia. Una consiste nel giocare in campo aperto (usate come griglia un foglio a quadretti), cercando di mettere in fila (orizzontale, verticale o diagonale) quattro dei vostri simboli. Presto si vede che, tra due giocatori perfetti, il primo vince sempre. Meglio allora provare con allineamenti di cinque simboli. Non so se così la partita finisca fatalmente in una vittoria del primo, o del secondo, o se i due giocatori perfetti siano condannati a trasconarla all'infinito (sulla griglia infinita, purtroppo, non esiste la patta).
Una variante puramente grafica del tris consiste nel rimpiazzare i quadretti dall'incrocio delle righe che li delimitano: sembra un gioco differente, ma è in realtà lo stesso.
Un'altra variante, in commercio col nome di Forza Quattro, chiede di mettere in fila quattro simboli, ma con un "effetto gravità" per cui i simboli devono essere appoggiati su un "pavimento", o su altri simboli già depositati (questa variante la si può giocare anche con i Lego, o con dei cubetti colorati).

4 commenti:

Giuliano ha detto...

Notevole. Io ho giocato molto a campo libero, con la versione "da cinque": che ha un grande vantaggio, dopo un po' non ci si capisce più niente. Questo inserisce un fattore in più di divertimento... (e magari anche di sbuffate, perché non ti sei accorto che su in alto nella periferia est il tuo avversario stava affondando il colpo vincente...)

annarita ha detto...

Mi hai ricordato un sacco di partite sui banchi di scuola. Nell'albergo in cui sono stata in questi giorni tutti i cuccioli d'uomo eranp persi dietro un Nintendo DS o un GameBoy o più o meno rumorosi. Forse perché nessun adulto li aveva mai coinvolti in un tris. Salutissimi, Annarita.

mazapegul ha detto...

Annarita, anche mia figlia ha la passione per in Nintendo DS, ma nel corso degli anni ha anche imparato qualche giochino che si fa con carta e penna. Ne ho altri tre o quattro in serbo per i prossimi giorni (la Formula 1, l'Impiccato, Indovina l'animale). Prima di scrivere il post devo mettere le mani su uno scanner, perché senza disegnini è impossibile spiegare i giochi.

Giuliano, dalle medie al liceo ho cercato la strategia finale per il tris-a-cinque (pentis?), poi ho mollato. In questi giorni m'è tornato in mente il problema, mentre giocavo a tris con la figlia. Scommetto che c'è una ricca letteratura in proposito: il mondo là fuori è pieno di fannulloni, molti dei quali sono informatici o matematici. (Dio benedica questa sorta di fannulloni, aggiungo io).

Av salud,
Nicola

Barbara Cerquetti ha detto...

A me invece hai ricordato un film cult per i ragazzi della mia generazione: War Games, giochi di guerra.
Alla fine Matew Broderick usava proprio il tris per fermare la terza guerra mondiale.
Che nostalgia! L'avrò visto cinquanta volte da ragazzina! Aspetta che c'ho una lacrimuccia...