martedì 27 maggio 2008

Giochi per giornate piovose II

Animali, città, attori e cantanti

E' la versione casalinga del Saltinmente. Si scrivono su un foglio le lettere dell'alfabeto in ordine sparso, ognuna inscritta in un cerchio, e a turno i giocatori -ad occhi chiusi- puntano la penna sul foglio: la lettera così prescelta sarà l'iniziale obbligata di una serie di parole (animali, città, attori, cantanti, film, canzoni e...tutto quel che vi viene in mente! ), da scrivere in colonna, ciascuno sul proprio pezzo di carta. Ogni nome (corretto) trovato vale 10 punti, 5 se è stato pensato anche da uno o più degli avversari. Esempi classici: un animale con la N? Il Nibbio, o il Narvalo, o la Nottola (anche se nessuno ha mai visto uno dei tre!). Un fiore con la A? Acacia (anche se c'è sempre qualcuno che protesta: Non vale! Quello è un albero!) Una città con la D? Che domande! DOMODOSSOLA!!! (Anche se la scrivono sempre tutti, e così
il punteggio scende. Ma che importa? L'importante è stare in compagnia e divertirsi alla buona! O no?)

Roby

Giochi per giornate piovose I

Lui, lei, dove sono, cosa fanno

1. Si prendono dei fogli di carta normali (tecnicamente detti A4) e li si dividono in tre o quattro lunghe strisce.
2. Ogni giocatore ha la sua striscia, in cima alla quale inizia con lo scrivere il nome di un LUI (che può essere un attore, un cantante, un personaggio storico o fiabesco, un amico di famiglia), dopodichè ne ripiega un pezzetto, in modo da nascondere il nome appena scritto, e la passa al giocatore alla sua destra, ricevendo in cambio quella del giocatore alla sua sinistra.
3. Ora, sempre senza farlo vedere agli altri, ognuno scrive il nome di una LEI, poi arrotola il lembo e passa il tutto a lato.
4. Stesso procedimento, scrivendo DOVE SONO i due innamorati (es.: al mare, al cinema, in cantina, in cima all'Everest, sull'autobus, ecc.)
5. Idem: COSA FANNO (es.: si baciano, si prendono a schiaffi, si tagliano le unghie, leggono la Divina Commedia, dormono, cantano, ballano, ecc.)
6. Idem: COSA DICE LUI (es.: "Amore, sei bellissima", "Ti puzza l'alito", "Dovresti canbiare pettinatura", "Mi piaci anche se hai gli occhi storti", ecc.)
7. Idem: COSA DICE LEI (es.: "Smetti subito di grattarmi la schiena", "Vai a comprarmi un gelato", "Adoro i tuoi riccioli biondi", "Mi dispiace, amo un altro", ecc.)
8. Idem: COSA DICE LA GENTE (es.: "Se non son matti non li vogliamo" -un classico!-, "Che bella coppia!", "Datevi all'ippica che è meglio", "Il mondo è bello perchè è vario", ecc.)
9. Finale del gioco: al termine dell'ultimo giro di scrivi-arrotola-e-passa, ognuno srotola la striscia che ha in mano e legge il raccontino così ottenuto. Risultati esilaranti garantiti, se si è avuta l'accortezza di scegliere come LUI e LEI personaggi tipo il Principe Azzurro e la Befana, Brad Pitt e la regina Elisabetta, Indiana Jones e Camilla Parker Bowles, collocandoli opportunamente in luoghi del tutto improbabili come il Paradiso, il Castello della Bella Addormentata, la Camera dei deputati a Montecitorio o la villa di Berlusconi ad Arcore.

Roby

sabato 24 maggio 2008

Svaghi per lunghi viaggi in automobile II

Ecco alcuni degli intrattenimenti più popolari sull'auto che mio padre conduceva, più spesso che no, sulla tratta Milano-Ravenna.
1) "Saltare il 3". Si dicono i numeri a turno, ma si devono saltare i multipli di 3 e i numeri che contengono la cifra 3: 1,2,4,5,7,8,10,11,14,16,17,20,22,24...
2) Risalire alla provincia dalla targa dell'auto (gioco estintosi con la riforma delle targhe).
3) Salutare gli altri automobilisti, o far loro le corna (sconsigliato in quest'epoca così poco incline al sorriso).
4) Leggere un bel libro (e dopo poche pagine fermarsi a vomitare sul guard-rail per il mal d'auto).
5) Dire delle parole a turno: la parola che segue deve iniziare con l'ultima sillaba della parola precedente; non sono ammesse ripetizioni di parole: to-po. po-co, co-modi-no, no-stro, stro... (risolini dal sedile posteriore).
6) Durante il viaggio in auto i bambini, in assenza d'altro da fare, sono più ricettivi verso la comunicazione verbale. Se volete spiegar loro le sottigliezze del sistema copernicano, il fatale errore di Napoleone a Waterloo o la vera storia di nonna Isolina, quello è il momento giusto.
7) L'intrattenimento principe, comunque, era la storia improvvisata. Si iniziava da uno spunto a caso, per esempio un gatto che attraversava perigliosamente la strada, e da lì partiva una lunga narrazione che -miracolo- si concludeva con la punizione dei malvagi e la felicità dei buoni proprio all'inizio dello sterrato che portava all'aia della zia Sarina.

mercoledì 21 maggio 2008

Contrari

E’ arrivato qui magari
un giochino di contrari.

Dico largo e per dispetto
ecco che rispondi …

Dico alto, contrappasso:
il contrario suo è …

Dico sì, ma tu però
mi rispondi con un …

Dico brutto, proprio quello,
e tu invece dici …

Dico bianco, ma davvero,
tu invece lo vuoi …

Dico buona e m’arriva
la risposta tua: …

Dico lento e la ta voce
mi risponde: “Vai …”

Dico magro e, basso basso,
tu mi dici “No, è …”

Dico lungo e per conforto
mi rispondi invece …

Dico “Piccole mutande”,
dici “No, mutanda …”

E’ pesante, non è vero?
No, mi dici tu, è …

Io ti dico: guarda in su,
e tu invece guardi in …

Dico dietro e, Numi Santi!,
tu ti muovi e vai …

A sinistra c’è la maestra,
i bambini son tutti a …

Dico “Fuori”: ho fatto centro?
No, perché tu dici “…”

Io dico sopra, ma tu dal salotto,
mi dici, mi dici… mi dici …

Guarda che dritto il bastone che porto.
“No, caro babbo, il bastone è tutto …”

A chi ci fa del male lo leghiamo alle catene,
ma diamo un bel bacino a chi ci fa del …

Se sono vicino, fò ciao con la mano,
oppure ti scrivo se sono …

Non me ne vengono in mente di più,
gli altri contrari inventali tu.

domenica 11 maggio 2008

Filastrocche brevi

Filastrocca corta corta,
sei iniziata e sei già morta.

Filastrocca un po’ più lunga,
prima che io ti raggiunga,
scappa via!, che non ti punga.

Filastrocca senza fine,
dimmi cose assai carine.
Dimmi delle puledrine,
delle spighe ritte e chine
alla brezza ballerine,
delle rose senza spine
regalate alle bambine.
Parla, parla senza fine.

mercoledì 7 maggio 2008

Limerick

Sfortu-gatto di Càsola Canina,
nascosto notte e dì nella cantina,
fài la valigia
e il piede pigia
in direzion di Càsola Topina.

lunedì 5 maggio 2008

Svaghi per lunghi viaggi in automobile I

Il viaggio famigliare in auto è un luogo universale della modernità, a esorcizzare il quale sono stati inventati: l'autoradio, il gameboy portatile, lo schermo televisivo sullo schienale del sedile. Però, la monotonia stessa del viaggio fa sì che i bambini siano altamente ricettivi e concentrati e, in assenza di alternative, vogliosi di dialogo e svago coi genitori. Il viaggio in auto è quindi il momento ideale per improvvisare cori montani, raccontare storie, dare insegnamenti morali, divertirsi con i giochi di parole. Tutte attività che, tra l'altro, impediscono al conducente di addormentarsi.
Uno dei giochi automobilistici preferiti da mia figlia è una improvvisazione musicale sui numeri, che può andare avanti anche per diverse centinaia di chilometri. Il motivo musicale ce lo mette il genitore di turno, l'animale da contare viene scelto dopo breve trattatativa, le situazioni vengono improvvisate secondo l'estro del momento. Il figlio o la figlia devono indovinare il numero da mettere al posto di "?".
Ecco un esempio.

"Non avevo nessuna pecora,
ne compro 5 al mercato;
di...?"
5
"...pecorelle
che cosa me ne farò?"
"Avevo 5 pecorelle,
altre 3 le ho trovate sperdute in un bosco;
di...?"
8
"...pecorelle
che cosa me ne farò?"
"Avevo 8 pecorelle,
ma una s'innamora di un pecoro incontrato lungo la strada,
così se ne va via con lui;
di...?"
7
"...pecorelle
che cosa me ne farò?"
"Avevo 7 pecorelle,
arriva un lupo
che ha una fabbrica di maglioni di lana
e me ne compra 2;
di...?"
5
"...pecorelle
che cosa me ne farò?"
"Avevo 5 pecorelle,
ma poi mi accorgo che una di esse non è una pecorella, ma uno yak tibetano dal pelo bianco,
di...?"
4
"...pecorelle
che cosa me ne farò?"

...e così via, in calando e in crescendo...