domenica 22 aprile 2007

Vocali: A

L' anatra scappa alla laccia,
la cagna la caccia.
La rana mangia l’alga,
la vacca va alla malga.
Ma sarà già nata
La cavalla alata?

mazapegul

giovedì 19 aprile 2007

Vocali: I

Dimmi, dì,
i bisticci in I.

"Tiri i birilli,
strizzi i mirtilli,
bisticci, strilli,
dipingi i nidi:
dì, di chi ridi?”

La I sparirà,
rimpiazzata dalla A.

"Tara a baralla,
strazza a martalla,
bastaccia, stralla,
dapangia a nada:
dà, da ca rada?”

La A, io lo so,
cede il posto a una O.

"Toro o borollo,
strozzo o mortollo,
bostoccio, strollo,
dopongio o nodo:
dò, do co rodo?”

Questa O, non so perché,
si trasforma in una E.

"Tere e berelle,
strezze e mertelle,
bestecce, strelle,
depenge e nede:
dè, de che rede?”

Ma le E scendendo giù
Suonan come tante U.

"Turu u burullu,
struzzu u murtullu,
bustucciu, strullu,
dupungiu u nudu:
dù, du cu rudu?”

mazapegul

martedì 17 aprile 2007

Formiche

Formichina che lavora
tutto il giorno, ferma ora!
Metti giù il tuo fagotto,
dimmi poi: che c' è la sotto?

Se mi fermo è un grosso guaio:
sotto lì, nel formicaio,
c' è la regina che mi aspetta,
vuole la mia bricioletta.
Se mi fermo, mamma mia!,
la regina mi caccia via.
Tutto il giorno a lavorare,
mai mi posso riposare.
Quando son nata m' han dato la pala,
meglio è andata alla cicala:
secondo quello che si narra
a lei han dato una chitarra.
Ma un giorno o l' altro, regina cattiva,
facciamo una bella cooperativa
e se tu vorrai mangiare
dovrai bene lavorare.

Formichina poveretta,
vedo che ora sei di fretta.
Oggi tu fai una vita da cani,
spero ti vada meglio domani.

mazapegul

lunedì 16 aprile 2007

Limericks e favole III

Povero e solo, un lupo del Mar Rosso
chiede a chi passa una moneta o un osso.
Tiene sul petto
sporco un berretto:
"Metti un soldo nel Cappuccetto Ciosso".

domenica 15 aprile 2007

Limericks e favole II

D' inverno i sette nani a Pontassieve,
dopo una nevicata molto greve,
a lei dicon d' uscire
e il prato ripulire
con pala, scopa e moto-Brancaneve.

Limericks e favole I

Uomo matto dell' isola di Bali,
che a piedi nudi la montagna sali,
metti qualcosa ai piedi
e ad ascoltare siedi
la storia del Matto Con Gli Stivali.

venerdì 13 aprile 2007

La storia che non c'era

C'era una volta una storia che non c'era, e bisognava inventarla. Si chiamarono i fabbricanti di storie, che arrivarono e dissero: “Ma se non ci date un po' di principi e principesse, di streghe e stregoni, di cavalieri e dame, di draghi e ippogrifi, come faremo a farla, questa storia?”
E si dovettero cercare tutte queste cose.
Alcuni andarono nei palazzi dei re a chiedere un po' di principi e principesse. I re e le regine, se sono simpatici, una principessa o un principe te li prestano sempre volentieri, basta che poi li riporti indietro aggiustati come quando li avevi presi.
Altri andarono in cima a delle montagne o in fondo a delle grotte a cercare streghe e stregoni, ma bisognava stare attenti, perché facevano delle magie cattivissime per non essere presi. Si doveva aspettare che dormissero, legarli ben bene con una grossa corda e portarli via così.
I cavalieri e le dame li si trovarono facilmente e vennero via volentieri. Si sa, dame e cavalieri vogliono sempre stare nelle storie e se gli chiedi di entrare in una, ti seguono subito.
E' più difficile convincere i draghi. Se gli tagli la testa, non servono più a fare la storia. Se non gliela tagli, quelli cercano di bruciarti. Per catturarli vivi bisogna essere molto furbi e molto coraggiosi.
Prendere gli ippogrifi, invece, è molto facile. Devi far finta di perdere qualcosa, un giochino o un soldino, poi ti nascondi in un cespuglio. L'ippogrifo arriva per prendere la cosa che hai perduto e portarla sulla luna. Allora tu corri fuori dal cespuglio, gli salti in groppa e gli dici di volare dove vuoi tu.
E così portarono ai fabbricanti di storie principi e principesse, streghe e stregoni, cavalieri e dame, draghi e ippogrifi. I fabbricanti di storie batterono le mani: “Bravi! Bravi!”
E la storia? E’ finita.


mazapegul