lunedì 8 dicembre 2008

L'uomo-lupo 2

Mio padre non era di qui; ci passava ogni anno vendendo attrezzi e comprando pelli, lana e formaggio. La sua passione, però, era la caccia: caccia per mangiare, caccia per le pelli, caccia su commissione da parte dei contadini per proteggere i pollai da volpi e faine; caccia per il solo gusto di uccidere, come con falchi e poiane. S'inerpicava su per le pietraie a caccia di aquile, in mezzo a grandi radure invase dai rovi in cerca del cinghiale, giù per il letto dei torrenti alla ricerca dell'orso, la preda più ambita.
Un pomeriggio, quasi al tramonto, seguendo le impronte di un daino su per una fosso secco in mezzo al bosco, si trovò di fronte a una grossa lupa. La lupa, al contrario di quanto fanno sempre i lupi, non scappò. Si trovava in mezzo al fosso, appena sopra mio padre.
Mio padre m'ha raccontato tante storie di caccia, e ogni volta che le raccontava c'era qualcosa di diverso: il cervo era più lontano, le anatre nel carniere dieci volte tante; ma la storia del suo incontro con la lupa me l'ha detta sempre con le stesse parole; le stesse pause, persino.
La bestia si trovava appena sopra di lui, e ringhiava furiosamente. Lui imbracciò il fucile e prese la mira, ma la lupa ancora non scappò, né attaccò. Iniziò invece a guaire, a fare un guaito assai simile -diceva mio padre- al pianto di un neonato in lontananza. Per un attimo esitò: sparare subito o aspettare e vedere cosa sarebbe successo dopo?
In quell'attimo, la lupa s'acquattò sulle zampe posteriori e balzò, passandogli sopra di una buona spanna. Quando si girò, era già sparita nel bosco.
Fu in quel momento che mio padre sentì un altro guaito, più debole, provenire dalla scarpata del torrente. Scostò alcune frasche e vide, in una buca lì scavata, un'intera cucciolata di piccoli lupi. "Ecco perché non scappava: la madre temeva per i suoi cucciolotti." Pensò un attimo sul da fare, poi tirò su i cucciolotti, che erano cinque, li mise nel carniere come fosse una culla e se li portò via, pensando che uno avrebbe potuto addestrarlo per la caccia, gli altri venderli a dei pastori per fare la guardia al gregge.
Lungo la via del ritorno, sentiva di tanto in tanto un rumore di foglie calpstate, ora dietro a lui, ora davanti, a destra o a sinistra. "Seguimi pure, mamma; i tuoi cuccioli ormai li hai perduti per sempre."
Arrivato alla locanda, a quel tempo era proprietà del padre di Orfea, disse di mettere i cuccioli nel pollaio e di chiuderlo ben bene, perchè quella notte la lupa sarebbe passata per riprenderseli; e così fu. Fino all'alba si sentì ululare e guaire, di madre e di figli; e un gran grattare alla porticina del pollaio.
La mattina successiva, però, i cuccioli li si trovò lì dove li avevano lasciati, e della lupa erano rimaste solo le tracce a terra: un gran ghirigoro di cerchi, di veloci ritirate in linea retta verso il bosco, di zampe ben puntate prima d'un salto contro la porta.
"Ti conviene fare degli altri cuccioli, mamma, perché questi non li rivedrai mai; e qualora t'incontrassero, quando saranno addestrati da caccia o guardia, ti converrà tenerti alla larga da loro."


Questa storia, devo dire, m'aveva affascinato. Chiesi alla signora Orfea un'altra caraffa di vino, riempii il bicchiere dell'uomo col cappotto e lo pregai di continuare.

5 commenti:

Roby ha detto...

Gliene riempio un altro bicchiere anch'io, all'uomo col cappotto (in pelliccia di lupo? o di agnello?). Così forse si decide a ricominciare più in fretta il racconto...

[;->>>]

Roby

mazapegul ha detto...

Ciao Roby, ieri non son riuscito a scrivere, ma con Angelica ho trattato alcuni punti della stroia, su cui lei non era molto daccordo. Compromesso raggiunto: stasera scrivo le ultime due parti.
Smack, Màz

mazapegul ha detto...

i lupi sono molto feroci.
sbranano, mordono e graffiano!
i lupi attaccano?
No, i lupi temono l'uomo e scappano.

mazapegul ha detto...

il commento era di angelica.



































































































































































































































































































di

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good