giovedì 13 marzo 2008

Limerick

Un cane quasi umano a Pantigliate
Credeva, lui, di far delle risate.
Digrigna a più non posso,
dai denti cade l’osso,
e ora piange un cane a Pantigliate.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Delizioso limerick. Ti copio il collegamento a un sito inglese nel quale ho trovato "Book of Nonsense" di Edward Lear con i suoi disegni:
http://www.nonsenselit.org/Lear/BoN/bon010.html
Buona giornata, Annarita

mazapegul ha detto...

Cara Annarita,
sono andato a vedere i limerick e ne ho letto qualcuno a mia figlia (che ne ha voluti dieci letti e tradotti all'impronta). Una bellissima fonte d'ispirazione, anche per la metrica (la sonorità dei versi intermedi è veramente speciale: si potrà fare anche in italiano?).
Grazie e un abbraccio,
Màz

mazapegul ha detto...

PS Il limerick che ho messo sul blog è dedicato a una cane reale: X, il cane nero di mio padre mancato un anno fa (il cane, non il padre). La teoria famigliare è che una certa sua smorfia ripugnante nei momenti di gioia condivisa fosse, appunto, un goffo tentativo canino di imitare il sorriso umano. Pantigliate, non così ridente paesello dell'Est-Sud-Est milanese, è per l'appunto dove uomo e cane coabitavano.

Anonimo ha detto...

A volte i cani (e i gatti) sono più umani degli umani. Sono contenta che la tua bambina abbia apprezzato Lear. In quanto a sonorità, la nostra lingua ci permette giochi d'artificio! Aspetto di leggerti ancora e intanto auguri di lunga serenità.
Annarita

Giuliano ha detto...

Questo è un classico. Chi vuol sapere come scriveva Edward Lear deve passare di qui, più che dalle traduzioni. (le traduzioni dei nonsense vengono sempre male).

Anonimo ha detto...

Bellissimo il tuo blog, complimenti

mazapegul ha detto...

Giuliano:

Dei versi scritti nel Parco Giurassico
diciamo: "Vedi bene: questo è un classico",
scuotiamo un pò la polvere,
poi ritorniamo a volvere
la testa fuori dal Parco Giurassico.
PS Posso riportare su questo blog, con link, le tue filastrocche di animali fantastici?

Giulia: benvenuta e grazie del gentile commento. Excusatio: questo blog non è graficamente sciatto per scelta, ma per mananza di tempo e talento (l'uno sopperirebbe all'altro).
Non appena avrò un pò di tempo, progetto di rimettere mano alla grafica, aggiungere un pò di disegnini (ne ho alcuni in dei quadernetti), mettere delle immagini reperite in rete.
(Sto anche esaurendo il mio materiale! Non è che avete qualche filastrocca di cui non sapete cosa fare?).

Annarita: vero, gli animali hanno tutto un loro mondo di pensieri e sensazioni. Non sapremo mai bene come queste sono "in sè", ma gioia, piacere, tensione sono espresse più o meno come da noi umani. (Il topino che infesta la mia casa, per esempio, vive nella dimensione dell'ansia, tipica delle facili prede: così non riesco mai ad afferrarlo per cacciarlo via).

Giuliano ha detto...

Sì, ma a una condizione: i disegni li fa qualcuno della famiglia (la tua, s'intende)