martedì 19 febbraio 2008

NUVOLE (commedia per ombre cinesi)

Personaggi. Bambina, nuvola-pecorella, un nuvolose tempestoso, una nuvola-lupo, una nuvola-osso, la nebbia, un nuvolino, due fiori, il sole, il vento e svariate nuvole di passaggio.

Una bambina sta sdraiata su un prato a guardare le nuvole che passano. Il sole sta a Sud. Passano nuvole di varie forme.

B. Nuvolone, nuvolacchie
Nel cielo mi sembrano grandi macchie.
Nuvolette, nuvoline,
nuvole sempre, senza fine.
Quella mi sembra un cavallo bianco,
ora la segue un vecchio stanco.
Ecco le nuvole pecorelle,
che fanno piovere a catinelle.
Nuvole piatte, nuvole spesse,
quella pareva che ridesse.

Per un po’ il cielo è sgombro. Il sole si sposta verso Ovest e inizia a tramontare. Appare una nuvoletta a forma di pecorella.

B. Nuvola-pecora solitaria,
che ci fai da sola in aria?

N. Son così triste, la voce non regge:
temo d’aver perduto il mio gregge.

E infatti la nuvola si mette a piangere, cioè a piovere. La bambina si rifugia sotto un grande ombrello.

B. Nuvoletta, vederti non posso:
mi stai tutta piovendo addosso.
Se smetti, forse ti posso aiutare:
ho visto le tue sorelle passare.

N. Dici davvero, bella bambina?
Ma potevi dirmelo prima!

B. Te lo dico in poche parole:
stavano andando verso il sole.

N. Verso il sole… fammi guardare…
E’ di là che devo andare!

B. Ferma, aspetta, ho sbagliato;
questo sole s’è spostato!
Era di qua, era di là…
Ahi, dov’era non si sa!

N. Ma quand’è che son passate
Quelle nuvole pecorellate?

B. Dunque, credo fosse intorno
A ora di pranzo: era mezzogiorno!

N. Bene! Il sole a mezzodì
Ha l’abitudine di stare lì.
Se parto le trovo, ci conto,
anche prima del tramonto.

Intanto è apparso un grande nuvolone temporalesco con la faccia arrabbiata.

N.one. Nuvola nana, sgombra il passo
Al gran nuvolo Gradasso.

N. Ehi, che maniere, aspetta un secondo:
non sei il solo a questo mondo.

N.one. Spintone, fulmine, tuono, lampo,
chi sta in mezzo non ha scampo.

Scoppia un temporale con fulmini e tuoni. La bambina cerca di nascondersi.

B. Vattene via, mi fai paura.

N. Vento, buttalo in spazzatura.

Arriva il Vento, che soffia lontano il nuvolone. Prima che la bambina e la nuvola possano riprendere fiato, appare in lontananza una nuvola-lupo.

N.Lupo. Ah, me giocondo!
Grassoccia e bella
Vedo là in fondo
Una pecorella.
Vado, corro, non mi scappa,
ho trovato la mia pappa.

B. Guarda là in fondo quel nuvolo cupo.

N. Aiuto! Aiuto! E’ il nuvolo lupo!
E’ troppo veloce: scappare non posso.

B. Le getteremo una nuvola-osso.
Farò bollir d’acqua un pentolino
Per far nascere un nuvolino.

La bambina accende il fuoco sotto un pentolino. Ne esce una nuvoletta a forma di osso che vola via veloce.

N.Lupo. Bell’ossicino, non scappare!
Fatti prendere, fatti mangiare.

La nuvola-lupo parte all’inseguimento della nuvola-osso e spariscono insieme all’orizzonte.

B. Lupo, lupo, scivola via,
lascia star l’amica mia.

Tutt’a un tratto non si vede più niente. E’ arrivata la nebbia.

Nebbia. Quando mi stendo sopra Toscanella
Cancello tutto:sole, luna, stella.
Ricordati il mio nome,
io sono il nebbione
e vengo a ricoprire Toscanella.

B. Cos’è successo?
Che è questo fumo spesso?
Giro in torno e cammino a caso,
non vedo più neanche il mio naso!

N. Amica mia,
è la foschia:
nasce dal fosso
e già c’è addosso.

B. E come cacciar via questo orrore?

N. Proviamoci con il ventilatore.

La bambina prende un ventilatore e lo accende. La nebbia inizia a spostarsi.

Nebbia. Ehi, ferme, non spingete!
Senza di me come farete?

N.&B. Faremo, faremo, non preoccuparti;
e ora vorremo salutarti:
ciao, ciao!
Maramào!

Finalmente la nebbia s’è dissolta.

N. Certo che ne abbiamo viste di belle!
Bisogna, però, che passi quei monti
Molto prima che il sole non tramonti:
se voglio trovare le mie sorelle.

B. Nuvola, prima che tu vada via,
ti darò un po’ di compagnia.

La bambina riaccende il fuoco sotto il pentolino. Stavolta ne esce una nuvoletta sorridente con faccia da bambino che sale a fare compagnia alla nuvola-pecorella.

B. Nuvoletta, torna a trovarmi.

N. Certo, bambina: basta chiamarmi.

Le due nuvole vanno via ridendo. Ridono fino alle lacrime, scaricando un po’ di pioggia su due fiori appassiti che, non appena vengono bagnati, risollevano la testa e sorridono.

8 commenti:

sissi ha detto...

un piccolo gioiello!
Maz, sei un gran figo!

mazapegul ha detto...

Il canovaccio è nulla, Sissi. Avresti dovuto vedere lo spettacolo di ombre cinesi, allestito da mamme e babbi con più manualità della mia: colonna sonora, sagomine, effetti speciali... Una maestra si mise persino a piangere e i bambini tutti zitti ad ascoltare e guardare con gli occhi sgranati.
Purtroppo non esistono riprese.
Ciao, Màz

Roby ha detto...

Am-Maz-za che bellezza!!!!!!

Mi unisco al plauso di Sissi.

Sono rimasta ad occhi sgranati anch'io, davanti al computer.

Roby

Anonimo ha detto...

Bellissima, lo spettacolo deve essere stato una meraviglia :-) Buon fine settimana
Annarita

sissi ha detto...

delle volte, meglio che le sole immagini di un evento irripetibile restino quelle impresse nella memoria.
fàttelo dire da una vecchia appassionata (e modesta studiosa) di quell'accadimento magico, miracoloso e letteralmente UNICO che è il TEATRO, in ogni sua forma.

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e